La Svizzera Pesciatina
Procedendo verso Nord, dall’abitato di Pescia ci inoltriamo nella cosiddetta Svizzera Pesciatina, così definita da Jean-Charles de Sismondi, grande storico ed economista del primo Ottocento, che rilevò le affinità del paesaggio naturalistico della zona con quelle del suo Paese. Nella serie di valli, dominate dalle Dieci Castella (Pontito, Stiappa, Castelvecchio, San Quirico, Vellano, Sorana, Aramo, Fibbialla, Medicina e Pietrabuona), sono numerosi i casi di “archeologia industriale” relativi all’importante produzione della carta, resa possibile da un’acqua purissima e dalle fibre tessili ricavate originariamente dalla raccolta di stracci.
In questi luoghi, natura, agricoltura (famoso in tutto il mondo il fagiolo di Sorana, coltivato sul greto del fiume) e una prima espressione di industria cartaria si fondono diventando una sola cosa. L’attuale Svizzera Pesciatina, fin dal XII secolo ebbe le tre condizioni necessarie per produrre carta: la vicinanza di un centro abitato; l’esistenza di materie prime; la grande presenza di acqua. Sono questi tre fattori il fondamento di una produzione assolutamente pregiata che nel tempo è diventata industria.
A Pietrabuona troviamo il Museo della Carta, recentemente ampliato e ristrutturato, importante testimonianza di periodi storici che si sono susseguiti e dove è possibile effettuare visite anche guidate e partecipare a laboratori didattici, con le attrezzature tradizionali utilizzate nelle varie fasi del ciclo produttivo.
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